L'integrazione ecosistemica tra profitto, persone e pianeta, palesa l'inscidibile relazione che esiste in senso ampio tra le parti e il tutto. La crisi ambientale che viviamo è intimamente connessa con quella sociale ed economica. Fenomeni come l'inquiniamento, l'esaurimento delle risorse, il diboscamento, sono connessi non solo alle povertà dei paesi colpiti in prima battuta (cosa che porta a sfruttamento, conflitti, migrazioni), ma anche alle brutture che viviamo più da vicino: l'invivibilità delle grandi città, l'affollamento dei servizi pubblici, le crescenti disuguaglianze sociali. Bisogna guardare al tema ecologico, quindi, con un'ottica integrale che connetta l'intimo di ogni persona con l'intero creato.
Dal punto di vista economico, bisogna considerare che l’ambiente dà a disposizione una serie di benefit i quali, se dovessero essere acquistati, avrebbero un costo insostenibile: acqua potabile, aria respirabile, terreno coltivabile, piante e animali commestibili, etc. La compromissione dell’ambiente da parte dell’opera umana ha come conseguenza il danneggiamento di questi servizi ecosistemici a volte in maniera irreparabile (come l’estinzione di alcune specie), altre in maniera così profonda da richiedere un enorme dispendio di energie (tempo, denaro, etc.) per ricostituire lo status ante.
Le imprese possono fare molto da questo punto di vista, portando avanti una riconversione ecologica integrale (si parla per questo di green economy, economia circolare, etc.) in un’ottica di sviluppo sostenibile.